Gentile sindaco buongiorno,
Ho letto sulla stampa locale che introdurrà una multa ai genitori che arrivano in ritardo al nido a prendere il figlio. Questo per tentare di risolvere un annoso problema, che non riguarda solo i nidi di Como, glielo posso assicurare. Chi le scrive è una giornalista che da oltre dieci anni conduce un blog dedicato agli asili nido. E in tanti anni più ho scritto più volte sui ritardi, sulle petizioni per limitarli ecc ecc
I ritardi sono una pratica diffusa a livello nazionale. Una pratica sconveniente che mette in crisi le lavoratrici, che devono sostare di più a lungo sul posto di lavoro. Ma il ritardo mette in crisi anche i bambini che aspettano il ritorno di mamma e papà con una certa trepidazione, essendo che alla loro età non hanno ancora maturato il senso del tempo e aspettare può creare angoscia.
Lei dunque ha ragione a prendere provvedimenti per tamponare i ritardi.
Trovo però che la multa sia un mezzo sbagliato per raggiungere l’obbiettivo.
Perché sbagliato?
Perché in questo modo si crea una maggiore distanza tra genitori e nido, tra cittadini ed istituzione, tra famiglie ed educatori. E’ sbagliato perché va contro l’agire pedagogico di cui il nido è impregnato.
Immagino che questa frase sembri un po’ pomposa. Insomma che la multa “pesti i piedi” alla pedagogia può sembrare superfluo, inutile! Ma non è così.
La mia è un’osservazione profondamente politica.
Adriana Lodi, una sua collega, la politica che nel 1969 aprì il primo nido pubblico comunale qui a Bologna, decise che i nidi dovevano essere gestiti dai comuni, esattamente come è ancora oggi, perché il comune è l’istituzione più vicina al cittadino. Perché in questi luoghi non si formano solo piccoli cittadini di domani, ma si formano anche “grandi” cittadini di oggi: i genitori.
Se mamma e papà arrivano di continuo in ritardo bisogna necessariamente mettersi in dialogo e capire perché. Ma c’è bisogno anche di far capire quanto sia importante il tempo del nido e che lavoro fondamentale si svolge in questo luogo.
Propongo allora una possibile alternativa: invece di far pagare una multa (che per i più facoltosi è indifferente) perché non invitare i genitori a trascorrere più tempo al nido? Anche una volta l'anno, credo che una volta l'anno chiunque possa chiedere un permesso al lavoro...
Sono certa che passando più tempo al nido mamma e papà possano apprendere molto mentre le educatrici possano comprendere meglio le esigenze dei genitori.
E’ una strada più lunga, più faticosa e tutta in salita ma sono certa che potrà dare risultati più duraturi.
Grazie dell’attenzione,
Laura Branca