Il ruolo che mi era stato affidato non era solo di bibliotecario, ma anche di Esperto di attività culturali (prima Operatore culturale) anche perché era chiaro fin da allora (43 anni fa) che il ruolo di una biblioteca non poteva esaurirsi nell’attività del prestito e della promozione alla lettura, ancor più vero oggi.
La biblioteca pubblica nasce
proprio come centro di propulsione per l’attività culturale locale.
L’attività fino al 2000 è
stata quella di organizzare e appoggiare le diverse ispirazioni culturali,
nella biblioteca storica, l’attuale biblioteca ragazzi.
Sono nate qui la scuola
di musica, il carnevale, i gruppi d’arte visiva, il gruppo “Salto Piano” per
l’archeologia ecc., costituendo le basi di tutte le attività culturali oggi in
grave pericolo.
Abbiamo utilizzato a pieno,
fin quando non ci è stato vietato per problemi di uscite di sicurezza, il
secondo piano.
Non so cosa scegliere tra le
diverse esperienze che i bambini e i ragazzi (miglia negli anni) hanno potuto
vivere direttamente negli allestimenti fatti nella e fuori dalla biblioteca.
Entrando in un bosco
(ricostruito, compresi gli alberi) abbiamo incontrato una fata, dei folli
funghi, con l’astronave (Astronascente) siamo partiti per scoprire il nostro
sistema solare e gli altri mondi, con un sommergibile (Zarganus) le meraviglie
delle profondità marine e non solo, con una macchina del tempo abbiamo visitato
una tomba egizia, un tempio greco, un tempio Maya, e un tempio Cinese
(Tutankamon, un attore greco, un sacerdote e un attore del teatro dell’opera di
Pechino).
Tutto per consentire ai
bambini di effettuare esperienze immersive di racconti da vivere come reali (il
gioco è vero) affrontando otto miti tra loro vicini.
Abbiamo anche realizzato con
i ragazzi delle medie per circa 20 anni spettacoli ( divisi in gruppi di
registi, tecnici e attori) mettendo in scena testi teatrali completi scritti
con loro, e una gara di lettura ogni anno (almeno 20).
Abbiamo realizzato per tre
anni spettacoli notturni con le classi elementari non solo di San Pietro in
Casale, per incontrare le lucciole, fate, cavalieri erranti, e un’orchestra di
elfi camminando, guidati da un mago e due elfi, nel bosco della Panfilia.
Ogni Natale abbiamo allestito
in modo diverso la biblioteca presentando un racconto di particolare impatto
visivo ed emotivo.
Certo, il nostro punto di
riferimento è sempre stato il teatro d’animazione in tutte le sue declinazioni.
Numerosissimi i progetti
realizzati con le scuole di primo grado, spettacoli, film, fumetti, edizioni
per la continuità ecc.
La richiesta più strana che
le ha fatto una bambina o un bambino?
Scusami ma non ne ricordo neppure una perché ogni domanda l’ho sempre considerata ‘vera’. Se una persona per quanto piccola ti chiede qualcosa è perché immagina che quella domanda abbia senso, e per lei lo ha. L’adulto deve immedesimarsi, quindi non l’avverti più come “strana”.
Però dopo le stimolazioni
avute dalle fiabe o dai racconti che presentavamo con tecniche e generi
diversi, i dibattiti erano numerosi, fino a chiedersi più volte cos’era il
tempo. La mia risposta era sempre l’invito a dire “adesso”, scoprendo insieme
che era già passato o invitandoli a contare da 1 a 1 miliardo facendogli notare
che occorrono circa 37 anni, senza mai fermarsi. Qualcuno ha provato
rinunciando “solo” dopo due o trecentomila.
Ha mai visto sbocciare amicizie o amori in biblioteca?
A decine, i cui figli sono poi venuti con i padri e le madri per cui: la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotta fu la biblioteca e chi la scrisse. Da quel giorno leggemmo ancor avante (scusami Dante!)
Oggi tutti
leggiamo sempre meno e allora è dovrebbe essere importante una biblioteca pubblica?
La lettura comporta un rapporto tra un autore e un lettore in una sorta di invito all’esperienza tramite la riflessione che io intendo come confronto tra due mondi che si incontrano e si specchiano.
Questo è il valore della
lettura, ma anche il suo limite. Come il teatro non può competere sullo stesso
terreno con i moderni mezzi più coinvolgenti, ma deve ritagliarsi uno spazio
con molte difficoltà utilizzando le nuove tecnologie a disposizione, così
l’incontro con la lettura deve passare attraverso esperienze di narrazione,
(lasciami citare Wagner) comprendendo in un’opera “totale” testo, immagini,
musica.
La nostra mania della
“simulazione” come tramite della conoscenza e la comunicazione come
necessità ci ha sempre posti nei confronti dei nostri piccoli o grandi
interlocutori come i “maghi” di eventi che portano alla lettura attraverso il
coinvolgimento emotivo compreso ad esempio le gare di lettura, molto sentite.
Inoltre una biblioteca
ragazzi distinta da una biblioteca adulti ha la possibilità d’essere totalmente
a disposizione di genitori e figli che non riescono ancora a sottostare alla
sacralità del silenzio, con attività (come i Sabati da Favola) in cui i
genitori stessi diventano narratori e lettori. Lo spazio di una biblioteca
ragazzi a disposizione esclusiva ha questa possibilità di creazione degli
eventi e assume quando ben guidata una vitalità sempre nuova.
Laura Branca