La sicurezza e la qualità del lavoro nella scuola e nei nidi.

Bolognanidi

 

Pensieri e Parole
 
La sicurezza sul lavoro è tornata tristemente al centro della discussione politica dopo l'incidente di Suviana che ha causato 7 morti. Le statistiche indicano che il maggior numero delle così dette "morti bianche" riguardano prevalentemente alcuni settori come: edilizia, agricoltura, metallurgia e industria meccanica. 
Ma anche nel comparto scolastico aumentano le malattie sviluppate sul lavoro, in particolare quelle psichiche che colpiscono i più giovani lavoratori e lavoratrici.
 
Lo sciopero di Bologna 
 
Mentre per il corteo organizzato a Bologna giovedì scorso (ci sono voluti 7 morti per organizzare uno sciopero di giovedì!) si è molto discusso sul numero dei manifestanti, su chi c'era, e su chi non c'era (la CISL) su chi avrebbe dovuto sfilare e chi non avrebbe dovuto sfilare accanto ai sindacati (Bonaccini e il PD in generale sono  stati fischiati). E mentre si fanno le solite, poco utili polemiche, si perdono di vista altri temi urgenti che vanno a braccetto con la sicurezza del lavoratore, come ad esempio la qualità del lavoro. 
 
La sicurezza e la qualità
 
Nelle scuole e nei nidi ci sono troppe disparità tra lavoratori che impediscono l'equità tra dipendenti dall'ente pubblico e quelli assunti (se tutto va bene) dai privati.  Ad esempio gli educatori che fanno sostegno nelle scuole a parità di salario dei colleghi maestri e prof assunti dallo stato, devono lavorare il doppio dei colleghi. Scarsi stipendi, minori diritti e condizioni contrattuali a volte pessime, generano  tournover, instabilità e conflitto che generano danni enormi rispetto alla qualità del lavoro offerto, rispetto al tanto desiderato risparmio economico. 
 
La sicurezza e la disparità contrattuale   
 
La classe politica, il PD in prima fila, che ha costruito questo meccanismo che è stato chiamato via via nel tempo in diversi modi: sussidiarietà, esternalizzazione... dovrebbe tornare a rivedere il sistema, un sistema che è in essere da più decenni e che evidentemente non ha portato ai benefici sperati. Rivedere non significa necessariamente "buttar" via tutto, ma rivedere per considerare ciò che fin dal principio si sarebbe dovuto valutare:  il benessere dei lavoratori e la sicurezza del lavoro. 
Perché molto semplicemente: non si può avere qualità, benessere, salute e sicurezza sul lavoro se tra i lavoratori continuano ad esistere quelli di serie A e lavoratori di serie B (come tanto bene ci ha spiegato l'educatrice Anita nella sua intervista). E su questo punto i sindacati potrebbero fare molto.
 
La qualità e le economie
 
E se la sicurezza intesa come benessere del lavoratore può sembrare un eccesso, "un di più" rispetto alla situazione lavorativa che stiamo vivendo, c'è da sottolineare che quando la scuola e i nidi "stanno male", è un male che si ripercuote su diverse generazione e che fa danni molti consistenti che si diramano in tanti settori.
Non ultimo quello economico: quanti soldi si spendono in sostituzioni ( sostituzioni che non si trovano facilmente) per tamponare le malattie dovute a malessere emotivo? E quanto malessere emotivo causa lavorare senza sostituti?

La salute delle lavoratrici e dei lavoratori è solo la punta dell’iceberg di un conflitto che è sociale che va curato con grande attenzione.
 
 
Laura Branca