Il coraggio di un’educatrice di scuolabus




Pensieri e parole 
Ricominciando la scuola, in casa nostra siamo tornati al solito elettrizzante trantran, tra pranzi ritardatari ad orari improponibili, discussioni infinite sul cambio dei prof e racconti ai confini della realtà…. I dialoghi in cucina tra un piatto di pasta “al volo” e un post da scrivere, si fanno assurdi

“Sai che la nuova professoressa ha un libro dove colleziona tutti i due che da” “E questo dove l’hai sentita?” Chiedo nascondendo un sorriso “la cugina della Sofia, quella di quinta A mi ha detto che…”

È sempre in questi giorni di metà settembre, in cui la scuola ha di nuovo fatto irruzione nelle nostre vite, ripenso e ripensiamo al passato di settembri ormai lontani quando le mie giovani studentesse frequentavano le primarie e aspettavano di conoscere, non tanto i maestri, ma le signorine del bus… 
“Ti ricordi quanto era gentile Alessia?” Tutti sospiriamo ripensando alla ragazza dagli occhi allungati e treccine colorate che sapeva fare ordine alzando un dito..
Il bus che le accompagnava a scuola era la vera attesa di settembre. Su quel mezzo di trasporto sgangherato e sempre pieno, si consumavano momenti intensi di reale educazione alla vita. 
E la “signorina” faceva la differenza tra caos, soprusi continui oppure pace, conflitti risolti e divertimento… 

In questi giorni scorrendo le pagine de Il Mattino ho appreso la notizia di una coraggiosissima “signorina” del bus che ha portato in salvo tutti i bambini e le bambine dopo che il bus si è ribaltato… Tutti in salvo mentre lei poveretta ha riportato alcune fratture. 
Leggendo la notizia ho pensato a quanto sia delicato questo lavoro che tanto spesso viene considerato “ da poco”, banale, poco importante, come molti altri lavori…. questo post lo dedico  a tutte le “signorine” del bus (che sono educatrici), che lavorano coscienziose, facendo davvero la differenza. 

Laura Branca