Cronaca Bambina
Uno Sciopero per due cortei, uguale: lezione di politica. Forse potremmo riassumere così la vicenda accaduta ieri a Bologna. Ieri, giovedì 6 novembre, due distinti cortei guidati da sigle sindacali differenti, sono scesi in piazza per chiedere: più risorse (in termini di personale) e salari più adeguati. Le diverse sigle sindacali (Fp) Cgil, Cisl e Uil da una parte e Sgb, Snater, Usb, Csa, Cobas e Adi dall'altra, si sono mosse in cortei distinti partendo da piazza Liber Paradisus, sede degli uffici amministrativi per arrivare a Palazzo D'Acursio sede politica del comune. Le tematiche portate dai lavoratori, se non del tutto uguali era simili: più lavoratori e più risorse in busta paga. Scelte oggi possibili grazie alle risorse pubbliche destinate ai comuni. "7 milioni" si poteva leggere in uno striscione che sfilava in corteo.
Il sindaco Matteo Lepore ha incontrato in due momenti e in due sedi, a Palazzo D'Acursio e in strada i lavoratori. Un gesto certamente distensivo e anche molto corretto politicamente. Nel breve discorso ha aperto con un: "Ci metto la faccia" anticipando che parteciperà ai tavoli di trattativa che si aprono oggi.
Lo stesso sindaco ha sottolineato come lo sciopero (sebbene diviso) fosse "molto partecipato". Ecco in questa descrizione "molto partecipato" sta la semplice chiave di volta. Una chiave che sta sfuggendo a molti: quando le piazze sono piene, la parte politica rimane in ascolto...
Oltre l'ascolto si aprono poi le delicate trattative, ma tanta partecipazione può, e può ancora, fare la differenza. Dopo questa breve lezione politica c'è da chiedersi: riusciremo a vedere cortei di lavoratori e di sigle sindacali uniti?
Laura Branca
