Intervista
a… Oggi incontriamo Anna Fedeli della segreteria nazionale della Flc Cgil.
Attenta anche alle politiche educative rivolti alla prima infanzia, ci spiega con
estrema sintesi e chiarezza cosa sta accedendo in questo delicato
settore.
Ci
sono stati recenti tagli al piano triennale dedicato allo ZeroSei (leggi qui)
quanti soldi in meno?
Stiamo
parlando circa di 5 milioni in meno rispetto ai 209 previsti per il
2018.
Dove
son finiti i soldi?
Con
ogni probabilità andranno al redditto di cittadinanza, ma questa è
un’ipotesi.
Quindi
contenere la povertà si taglia sui servizi?
I tagli sulla scuola sono in essere da molto e non solo da questo
governo. Dobbiamo rivendicare che si torni al tempo scuola e ad un
serio investimento sui servizi zerosei. Un investimento fatto di
economie, ma anche di una valutazione rispetto alla qualità con un
parametro pedagogico riconosciuto e universale.
Durante
un recente convegno con SaltaMuri (leggi qui)
ha fatto un intervento sui nidi e le scuole d’infanzia. Ci spiega
meglio?
L’intervento
mirava a portare attenzione ad un tema molto complesso e delicato.
Con la legge 89 del 2016 le disposizioni urgenti in materia di
funzionalità del sistema scolastico, le parole: “livelli
essenziali”, sono state sostituite “fabbisogni standard”.
Che
significa?
Significa
semplificando molto, che prima nidi, scuole d’infanzia, e tutti i
servizi accessori alla scuola come il trasporto o la mensa, dovevano
necessariamente rispondere alle esigenze dei cittadini, oggi ci sono
e sono finanziati se ci sono i soldi.
E
quindi cosa succede nel concreto?
Succede
che sono già molte le realtà, sopratutto al sud, mancano mense o
trasporti per i disabili. Un fatto gravissimo.
Come
si sta muovendo la Cgil su questo punto?
Stiamo
chiedendo un incontro con il ministero perché diventi parte attiva.
Non possiamo lasciare la gestione di queste spese alle sole capacità
dei bilanci degli Enti, ma dobbiamo tornare al sistema precedente .