Roma: licenziate per maltrattamenti prima della sentenza










 

Cronaca Bambina. La notizia è davvero inquietante, il primo a lanciarla è Il Messaggero e si ricollega ad uno dei casi di maltrattamento, più drammatici, di quest’anno. Facciamo riferimento al "caso" dell’asilo Nido comunale Papero Giallo (leggi qui). In questi giorni le educatrici sono state licenziate senza preavviso prima della sentenza definitiva.

L'amministrazione di Roma licenzia cinque insegnanti comunali che lavoravano all'asilo nido Papero Giallo, al Torrino, nella periferia della Capitale. Le cinque donne erano indagate per maltrattamenti pluriaggravati nei confronti dei “loro” bambini, tutti compresi tra l’anno e mezzo e i tre anni. Il Comune, con ogni probabilità per chiudere il procedimento disciplinare il prima possibile, ha licenziato le donne tramite lettere recapitate pochi giorni fa.

La denuncia e le indagini
Come avviene di frequente le indagini condotte dai carabinieri erano partite dopo la denuncia di quattro genitori che si erano accorti di comportamenti insoliti dei loro figli che si rifiutavano di andare a scuola e mimavano i gesti delle percosse. Una volta raccolta la deposizione sono partite el indagini dei militari che hanno installato telecamere nascoste. Le maestre indagate hanno un'età che va dai 52 ai 65 anni. Le prove, anche secondo il gip Clementina Forleo, erano “granitiche”.
Le telecamere hanno ripreso urla e insulti. “Sei proprio un idiota”oppure “Sai che somigli alla mamma? Avete la stessa faccetta da c...”. Sono seguite anche scene di maltrattamento fisico quando due bambini sono stati trascinati in una stanza buia dove sono rimasti chiusi per più di un'ora. Insomma i maltrattamenti assomigliavano più a violenze che ad altro. E dopo il licenziamento arriverà la sentenza. Fino ad oggi non era mia successo che prima delle sentenza si licenziasse. E per quanto questo specifico caso, per quello che si è dato sapere, parrebbe giustificare l’accaduto, c’è da chiedersi: si avvierà un nuovo modo di "trattare" i casi di maltrattamento? Detta così le parole del dottor Lodolo, che abbiamo appena intervistato (leggi qui)  suonano ancora più drammatiche.