Le supplenti costano? E' vero ma i nidi hanno bisogno di qualità


Cronaca Bambina 

Da dieci anni scriviamo di nidi e da dieci anni le notizie che riguardano questi delicati servizi, da un comune all’altro, sono spesso simili, si rincorrono e si corrispondono. A Roma le educatrici sono spesso assenti, molto più assenti, secondo alcuni quotidiani che riportano la notizia, rispetto ad altre città. Si insinua che educatrici e maestre romane sono scansafatiche? In un clima di conflitto perenne sembra la risposta più immediata ed evidente. Ma le cose non sempre sono facili e immediate. Cerchiamo di capire.


Assenze nei nidi e nelle scuole Ogni giorno nei nidi e nelle scuole d'infanzia mancano tante educatrici e tante maestre. Nei 15 Municipi di Roma si contano tutti i giorni almeno un 7% di assenze sull'organico complessivo delle singole strutture. La presidente della commissione Scuola, Maria Teresa Zotta, sulle pagine de Il Messaggero spiega: “I bambini nelle strutture ci vanno lo stesso e la classe non può essere lasciata scoperta”.
Le supplenze hanno un costo Quando si chiama la supplente, come è ovvio, si spendono economie. E Roma pare che guidi la classifica con più “chiamate extra” rispetto a tante altre città italiane. (Quali però non c’è dato saperlo). E del resto che Roma sia uno dei comuni che spenda di più per i suoi servizi, era una dato già emerso in passato. Roma le supplenze di quest’anno Nei primi sei mesi di quest’anno si sono spesi circa 30 milioni per garantire le dovute supplenti. L’aumento per le sostituzioni pare sia del 35% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In sei mesi si sarebbero firmati ottocento contratti di supplenza. Questi numeri sono tutt’altro che insignificante e dovrebbero far riflettere.
La soluzione provvisoria Il Campidoglio attraverso una circolare ha raccomandato di “chiamare le supplenti con parsimonia ” invitando a smistare i bambini in altre sezioni o classi. Per chiamare la supplente giornaliera si devono contare fino a 25 presenze in aula.
L'assessore alla scuola del I Municipio Giovanni Figà Talamanca dichiara “Pochi giorni fa abbiamo ricevuto una seconda circolare nella quale si faceva presente che, con il budget finanziario a disposizione per non sforare i tetti di spesa, dobbiamo provvedere non solo al pagamento delle supplenze giornaliere ma anche a quelle un po' più lunghe magari di tre o quattro mesi”. E senza risorse, senza supplenti, saranno i bambini a farne le spese mentre ai genitori rimarranno da pagare le rette. diverse anche se dal Campidoglio fanno sapere che i tetti stessi di spesa possono essere rialzati in base alle singole necessità. Intanto la presidente della commissione Scuola è pronta a convocare una riunione per fare il punto sull'indice di assenteismo e sul fenomeno in preoccupante ascesa. “Senza nulla togliere al legittimo diritto di assentarsi per motivi di salute conclude la Zotta è doveroso da parte nostra mettere in campo tutte le procedure per verificare con esattezza la situazione e trovare il modo di arginare il fenomeno”.
Una riflessione L’alternativa di smistare i bambini, non è certo una novità, è talmente sfruttata da non sembrare nemmeno più una notizia. E del resto proprio a Roma,  qualche anno fa, quando le supplenti non si chiamavano il nostro blog ha dovuto ricordare una vecchia circolare regionale a firma di Aldo Forte in cui si scriveva a chiare lettere che il rapporto educatore bambino andava SEMPRE essere rispettato. C'è stata anche una petizione per far richiesta di supplenti... (leggi qui) I problemi che i nidi vivono tutti i giorni sono davvero tanti, a Roma ancor di più. I problemi vanno affrontanti con cura e con attenzione politica non sempre sull’onda dell’emergenza e dell'emozione altrimenti sarà difficile che la qualità si possa mantenere alta.