Venezia 0-6: la cronica mancanza del personale, il risparmio mancato e l'errore ripetuto...

 
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In viaggio tra Nidi e Scuole...
 
Inizia a Venezia il mio tour nazionale in giro per nidi e scuole d'infanzia. Come ho già scritto lo scopo di questo viaggio (che è virtuale!) è quello di raccontare come si lavora e si educa, o si è educato fino ad ora,  al tempo del Covid.
Qui in città la situazione è grave e i problemi non sono ancora intatti a ben prima che il  Covid fosse tra noi.  
Oggi la costante carenza di personale continua e rimane intatta. Quello che aggiunge e aggrava la situazione, è l'emergenza. Iniziamo il nostro breve, e spero intenso, viaggio nel mondo educativo 06 di Venezia. 


I nidi in un giorno di normale pandemia   

Immagino di entrare in un nido, in un giorno, di normale pandemia e di mettermi in ascolto di un'educatrice. 
 
"Oggi la mia collega è assente e io sono sola con 9 lattanti. E quando i bambini sono così piccoli seguirne nove è quasi impossibile. Loro necessitano di braccia in cui rifugiarsi, di uno sguardo attento e costante e questo solo per garantire sorveglianza, e sostegno. L'educazione non posso certo offrirla, ma anche i momenti di cura, come il cambio del pannolino, il momento del pasto, diventano incredibilmente faticosi ..."
 
Le scuole in un giorno di normale pandemia
 
Entro poi in una scuola d'infanzia che mi immagino lì accanto. Mi accoglie una maestra che con aria stanca mi racconta 
 
"Quest'anno il primo obiettivo che mi sono prefissata è quello di mantenere la calma e la serenità a scuola. Noi adulti abbiamo paura dei contagi, molte colleghe hanno paura anche dei vaccini. E' tutto molto complesso da gestire, lo sarebbe anche se fossimo "ricche" di personale, anche se non dovessimo sempre elemosinare sostituzioni. Il fatto è che non ci è concesso, da anni di ammalarci, può immaginare cosa vuole dire oggi da sopportare questa condizione? In tanti anni che lavoro il divieto di ammalarmi diventa grottesco e mette a dura prova il benessere della salute mentale. E per questo il compito che mi sono auto assegnata è quello di rimanere calma, di più non posso fare
 
Lascio qui le mie guide e proseguo il mio tour telefonicamente con Mario Ragno Segretario Confederale UIL Veneto. Immagino anche lui, mentre scuote la testa nel  raccontarmi: 

"A Venezia i nidi e le scuole d'infanzia sono sempre stati innovativi, all'avanguardia. Oggi però trovare  soluzione è davvero difficile, sopratutto perché la dirigente della Pubblica Amministrazione che gestisce non ha conoscenza e competenze in materia. Amministra il comparto educativo con il solo obbiettivo il risparmiare. Purtroppo però quando non si conosce il valore di questi servizi, si finisce per soffocare l'attività pedagogica, per andare a risparmiare pochi spiccioli, che alla lunga non sono un vero risparmio
 
Facciamo un esempio? 
 
"Si è prolungato l'orario di apertura dei nidi di mezz'ora. Questa mezz'ora in più, è stata poco utile per le famiglie, ha fatto abbassato il rapporto educatore-bambino e  ha fatto spendere circa 230 mila per le indennità di turno dovute al personale".

Cosa provoca la mancanza cronica del personale? 
 
"Grandissima fatica, orari prolungati, turni giornalieri anche di dieci ore. La compresenza delle insegnanti, uno dei fondamenti per garantire la qualità, salta. Siamo in una situazione semplicemente folle, e nell'emergenza tutte le difficoltà si moltiplicano in modo esponenziale. Praticamente bisogna sperare di avere in sezione un bambino disabile per avere un'insegnante in più di sostegno su cui contare"
 
A questo punto saluto Mario Ragno e proseguo il mio tour incontrando Daniele Giordano segretario generale Cgil Funzione pubblica di Venezia a cui chiedo: 
 
Che aria si respira nei nidi e nelle scuole? 
 
"L'aria è pesante. E' un momento confuso e difficile per tutti e per tutto, lo sappiamo, ma nei servizi i carichi di lavoro sono aumentati in modo esponenziale,  manca il personale educativo e non. Ma forse il problema, dei problemi è che la giunta Brunaro non riconosce il valore dei servizi educativi. Hanno assunto da poco 80 vigili, ma non personale educativo. In fondo per tamponare sarebbero bastati 24 part-time".
 
Oltre alla mancanza del personale quali altri problemi ci sono? 
 
"Ci sono tante altre piccole carenze, che in tempi normali, potevano apparire piccole cose, ma oggi diventano situazioni ingestibili. Forse, dopo grandi battaglie, siamo riusciti a far avere le mascherine fpp2..."
 
Avete avuto molti contagi in città?
 
"Durante la prima fase abbiamo avuto chiuse 34 sezioni".
 
 
Venezia e la battaglia politica
 
La situazione, come ci racconta Ragno (in data 24 febbraio), sembra davvero folle e se quando ho incontrato le mie guide, la situazione era di "normale pandemia", oggi che siamo di nuovo di fronte ad un nuovo aumento dei contagi, e si vira verso la straordinaria pandemia, posso solo immaginare l'ansia che si possa respirare in questi servizi. Oltre all'impegno dei sindacati che hanno portato anche in piazza questa situazione, c'è poi la lotta politica. In particolare la consigliera, e capogruppo del Pd, Monica Sambo, porta avanti, prima in regione, oggi in comune  una battaglia di denuncia a suon di interrogazioni.  
 
Un nuovo invito

A questo punto chiudo il mio primo tour rivolgendo al sindaco Brunaro, ancora una volta, e a distanza di anni, circa lo stesso invito: 

 
Sono convinta che vedendo la complessità del lavoro che si svolge in questi contesti, potrà valutare meglio le prossime scelte politiche, perché come sempre, di questo che si tratta: di scelte politiche.