Non solo Bonus! Nuove politiche per non dimenticare i bambini

 
disegno a penna di bambini



Cronaca Bambina 
Ventitre punti: tutti dedicati ai bambini al loro benessere, molti sono a diretto ed esplicito sostengo degli asili nido pubblici ma c'è molto, molto altro in questo elenco di punti che guarda al futuro con una promessa esplicita: non dimenticheremo mai più i minori.   
I punti sono contenuti nella mozione 1405 approvata all'unanimità ieri sera. La mozione è stata "portata avanti" dal gruppo interparlamentare dedicato all'infanzia, gruppo costituito lo scorso novembre e guidato dagli onorevoli Paolo Siani e Paolo Lattazio. Il gruppo che comprende diversi partiti e si è costituito come lo scorso novembre come ci racconta Siani sulle pagine di questo blog (Scuola aperto, scuola chiusa: una domanda sbagliata).
 
Cos'è propone la mozione 1405
La mozione è finalizzata a promuovere la realizzazione di un Piano nazionale per l'infanzia all’interno del #PNRR. Il PNRR è la sigla di Piano nazionale ripersa e Resilienza, il suddetto Piano ha la finalità di programmare di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.
Dopo questa presentazione ci limitiamo a pubblicare, qui di seguito, la mozione senza commentare e a promemoria degli impegni fissati da alcuni e votati all'unanimità. Mi limito a portare l'attenzione al punto 4 che a parere dello scrivente  è particolarmente urgente e già in ritardo.
  

1) a creare un capitolo specifico nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato a tutti gli investimenti a favore dell'infanzia;

2) a garantire, in linea con il provvedimento del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 12 marzo 2021, agli alunni con disabilità motorie o intellettive e/o con bisogni educativi speciali, nell'ottica di assicurare una adeguata assistenza alle famiglie, l'azione didattico-pedagogica tesa sempre a favorire l'inclusione dell'alunno e l'interazione con i compagni di classe;

3) ad assumere iniziative per definire con urgenza il prossimo Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;

4) a fornire dati disaggregati sul piano epidemiologico relativi alle diverse fasce di età associate ad ogni livello educativo e 0-6, 6-10, 11-14, 14-18 al fine di supportare scientificamente le misure indirizzate all'infanzia e all'adolescenza in questa fase emergenziale, posto che tali dati rappresentano uno strumento propedeutico per il bilanciamento del diritto alla salute e per il diritto all'istruzione, poiché permettono la definizione di decisioni ragionate e consapevoli relative alla ripresa in sicurezza della didattica in presenza, al tracciamento, alla programmazione dei trasporti e all'utilizzo ed organizzazione degli spazi dedicati alle attività educative;

5) in relazione al contrasto alla povertà educativa, ad adottare iniziative per investire nella misura europea della child guarantee, per cui l'Italia rientra tra i Paesi capofila per la sperimentazione a partire dal 2021;

6) nell'ambito delle politiche di sostegno alla genitorialità, ad adottare iniziative di competenza volte alla rimodulazione del sistema dei servizi territoriali finalizzata al miglioramento della loro funzionalità in un'ottica bambinocentrica, assicurando ai minori il basilare diritto a un'infanzia serena e la dovuta attenzione all'equilibrio psico-fisico nella crescita; a tal fine prevedere lo stanziamento di risorse adeguate per regioni ed enti locali e la revisione dei percorsi di formazione del personale;

7) allo scopo di favorire la genitorialità, ad adottare efficaci politiche di supporto alle famiglie mediante il potenziamento della rete dei servizi sociali, anche d'intesa con i comuni e con una maggiore partecipazione degli enti del Terzo settore, al fine di dar vita a una rete permanente di protezione sociale, garantire la diffusione e l'ampliamento dell'offerta, e assicurare ai minori il basilare diritto a un'infanzia serena e la dovuta attenzione all'equilibrio psico-fisico nella crescita del minore; a tal fine a prevedere lo stanziamento di risorse adeguate per regioni ed enti locali;

8) con specifico riferimento alla fascia 0-6 anni e alla genitorialità, ad adottare iniziative per indirizzare maggiori investimenti al periodo compreso tra il concepimento e la prima infanzia (act early), in accordo con quanto previsto dal documento sui primi 1000 giorni («Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita»), elaborato dal Ministero della salute e approvato nel mese di gennaio 2020 dalla Conferenza Stato-regioni; ad adottare iniziative per estendere i servizi educativi per bambini di età compresa tra 0-3 anni potenziando la rete dei servizi pubblici e prevedendo interventi dedicati a promuovere la genitorialità responsiva mediante la sinergia tra pubblico e privato nell'ambito dei piani educativi 0-6 anni previsti dal decreto legislativo n. 65 del 2017; a promuovere, in collaborazione con i servizi educativi, l'inserimento di contenuti relativi allo sviluppo del bambino e alla genitorialità; a tal fine prevedere il potenziamento della rete dei consultori con particolare attenzione per i servizi di sostegno alla genitorialità;

9) ad adottare iniziative di competenza per promuovere in ogni regione una rete di servizi di Follow-up per seguire i neonati prematuri o con patologia cronica in modo duraturo nel loro percorso di crescita e per sostenere le loro famiglie anche con un'assistenza domiciliare adeguata;

10) a dare seguito agli impegni previsti dalla mozione 1-00215, approvata dall'Aula della Camera dei deputati il 2 luglio 2019, al fine di contrastare il fenomeno della violenza sui minori e a prevedere strumenti efficaci di prevenzione e sostegno alla genitorialità a rischio;

11) ad adottare iniziative per finanziare la realizzazione e la gestione degli asili nido pubblici per raggiungere nel breve periodo almeno il 33 per cento di posti su base regionale su tutto il territorio nazionale e a promuovere la gratuità del servizio, secondo quanto già previsto per le scuole dell'infanzia; a predisporre, in un'ottica di lungo periodo, un piano nazionale asili nido finalizzato a garantire l'accesso a dette istituzioni a tutti i bambini da 0 a 3 anni, realizzando le necessarie e adeguate strutture, soprattutto nel Sud, e prevedendo un conseguente piano di assunzione di personale qualificato; a tal fine, adottare le necessarie iniziative di competenza per permettere ai comuni di trasformare in asili nido, adottando le necessarie modifiche degli spazi, strutture ed edifici di loro proprietà, in particolare se collocati in aree verdi, che non siano utilizzati o che siano impiegati per finalità diverse da quelle previste da atti di concessione; per i comuni a vocazione agricola incentivare l'istituzione di agrinido;

12) ad adottare iniziative volte a valutare la quantificazione dell'assegno unico per le famiglie con uno o più figli, in particolare laddove sussistano situazioni di maggiore disagio e povertà educativa;

13) a riconoscere e sostenere il ruolo del terzo settore e dell'associazionismo civico come coprotagonisti responsabili della comunità educante, rafforzando quindi le partnership tra i settori pubblico e privato, coinvolgendo direttamente gli attori istituzionali; a sostenere una semplificazione dei processi di riconversione delle progettualità bloccate dalla diffusione della pandemia, al fine di indirizzare il potenziale del terzo settore verso servizi destinati all'educazione e all'infanzia in fase emergenziale, anche nell'eventualità di pensare ad un utilizzo degli spazi di luoghi culturali oggi chiusi, come musei, cinema e teatri per fini educativi;

14) a prevedere il ricorso ai patti educativi territoriali finalizzato al contrasto di situazioni di emergenza e di disagio sociale anche prevedendo iniziative educative come i nuclei educativi di prossimità; nelle situazioni di maggiore difficoltà e di rischio di dispersione scolastica, a promuovere la realizzazione di presidi educativi di prossimità, in sinergia tra le scuole del sistema pubblico di istruzione che agiscono sul territorio interessato ed educatori qualificati al fine di sostenere i bambini e ragazzi in DAD e di preservare momenti di socialità; a promuovere e finanziare la realizzazione di piani territoriali integrati di contrasto alla povertà educativa minorile nelle zone a più alto rischio, come le periferie urbane e le aree interne individuate sulla base dei parametri e degli indicatori definiti da Istat in base al comma 230 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana volti a recuperare spazi pubblici abbandonati da destinare ad attività educative e culturali gratuite per bambini e adolescenti;

15) ad adottare iniziative per sostenere la diffusione di interventi a favore della tutela della sfera emotiva e psicologica, anche attraverso la valorizzazione di figure professionali come educatori, pedagogisti e psicologi su tutto il territorio nazionale – coerentemente con i livelli essenziali – a sostegno sia delle studentesse e degli studenti, sia delle famiglie; in tale contesto a prevedere l'istituzione, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, di sportelli di ascolto psicologico a sostegno dei bambini, degli studenti, dei lavoratori e delle famiglie nell'ambito del patto educativo scuola-genitori, che svolgano attività di prevenzione, informazione, sostegno e consulenza con l'ausilio di personale specializzato e di guida verso eventuali servizi territoriali;

16) a investire sul capitale umano delle giovani generazioni e a sostenere il loro diritto allo studio e ad una educazione di qualità, fin dai primi anni di vita, anche utilizzando le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per arrivare gradualmente a regime allo standard europeo di un investimento in educazione del 4,5-5 per cento sul prodotto interno lordo;

17) ad adottare iniziative per contrastare il rischio di un arretramento e di una diminuzione nell'offerta educativa – contrastare il rischio di un arretramento e di una diminuzione nell'offerta educativain termini di livelli di copertura e di tempo trascorso nella scuola primaria e secondaria – agendo sull'aumento dei servizi dedicati alla prima infanzia e delle attività extrascolastiche ed incrementando le ore di tempo pieno, mantenendo alto lo standard della qualità dell'insegnamento;

18) ad adottare iniziative, nelle sedi opportune, al fine di istituire tempestivamente una banca dati dei minori allontanati dal proprio nucleo familiare in cui sia tracciata la loro collocazione;

19) ad adottare iniziative per incentivare, anche mediante contributi economici, la pratica sportiva di bambini e ragazzi, incrementando la partecipazione alle attività motorie organizzate sul territorio nel rispetto della normativa per la prevenzione del contagio, con l'obbiettivo di ridurre la sedentarietà e l'inattività fisica causata dalla pandemia;

20) ad adottare iniziative volte a promuovere l'interlocuzione con le ragazze e con i ragazzi, realizzando momenti di ascolto e incentivando la loro partecipazione quali cittadini attivi, sostenendo l'associazionismo tra pari mediante la messa a disposizione da parte delle istituzioni centrali e territoriali di adeguati servizi, di strutture, luoghi e strumenti che realizzino in concreto la centralità dei giovani superando la visione adulto-centrica dell'azione politica e amministrativa;

21) a promuovere il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze in questo periodo di crisi, sostenendo le reti associative di giovani attive, anche in rete, e realizzando momenti di ascolto e confronto tra bambine, bambini e adolescenti con le istituzioni centrali e territoriali;

22) ad adottare tempestivamente le opportune iniziative volte ad attuare un costante monitoraggio ed interventi di educazione ai linguaggi del digitale, al fine di prevedere un uso consapevole dei social network ed un'educazione all'uso critico dei media;

23) ad adottare iniziative volte ad includere in tutte le politiche sociali ed educative rivolte a bambini e bambine, ragazzi e ragazze e loro famiglie, percorsi di prevenzione rispetto alla criminalità organizzata e di educazione alla legalità.
 
Laura Branca