Lettera: quando il nido è una scelta difficile. Seconda parte: le paure del padre e l'ascolto

disengo papà con paura

 


Cara BolognaNidi, 

Oggi pubblico la seconda parte della lettera di una mamma. Nella prima parte abbiamo imparato a conoscere i tarli di Simona a lasciare Clara al nido che ha dovuto lottare contro le credenze della famiglia, del compagno, dell'amica e della pediatra. Oggi impariamo a conoscere le paure del padre ...
 
Nonostante i tarli che mi accompagnavano sentivo un forte desiderio dentro di me di regalare a mia figlia l’esperienza del nido, ma non potevo ignorare le perplessità del mio compagno. 
Ho deciso di fare domanda per un posto part-time, almeno per il primo anno. La mia speranza era che un tempo ridotto potesse rassicurarlo.
 
La paure
 
Alla base del suo tormento c’era tante paure forse comuni a molti altri.  
La paura che nostra figlia potesse sentirsi abbandonata. La paura che degli adulti  estranei non riuscissero a comprendere e a dare risposta ai suoi bisogni e infine la paura più tremenda che qualcuno potesse farle del male e che lei non riuscisse ad esprimersi.
Avrei potuto dialogare per ore, ma le belle parole non gli avrebbero fatto cambiare idea... Ho pensato che potesse essere utile fargli visitare un nido.
 
Lo spazio  
 
In tutti quelli che avevo già visitato da sola (ne avevo visitati 11!) lo spazio era già di per sé tranquillizzante. 
Attrezzato in modo, non solo sicuro, ma anche a misura di bambino e anche per favorire le attività sensoriali che i bambini di quest'età devono vivere in libertà.
La nostra casa non era stata pensata per Clara, si era solo in parte adeguata al suo arrivo con un seggiolone, dei dispositivi per impedire l’apertura dei cassetti, uno sgabello per lavare le mani e poi paraspigoli e copriprese ovunque. 
Vedere invece uno spazio tanto diverso e tanto rassicurante, come sperava ha aperto la prima breccia nei suoi timori.
 
L'educatrice e il coinvolgimento 
 
La seconda breccia l'ha aperta l'educatrice.
Durante il primo incontro conoscitivo si è trovato di fronte ad una persona capace di accogliere con amore e pazienza tutte le sue perplessità e i suoi timori. Una persona che ci ha raccontato con tutta calma e nel dettaglio la routine del nido, mostrandosi aperta ai nostri dubbi e consapevole del fatto che per noi era tutto nuovo. 
L’inaspettato interesse dell'educatrice nel conoscere le abitudini di Clara, il fatto che annotasse tutto con scrupolo... 
Ecco queste azioni hanno contribuito a confortare e rilassare il mio compagno ancor di più. 
E' stato lui a descrivere minuziosamente i ritmi che scandivano le giornate di Clara, le abitudini durante i pasti, il bisogno di stringere il suo Dudù (un pupazzetto) e di avere il ciuccio per consolarsi in un qualsiasi momento di sconforto. 

Credo sia stata la prima volta in cui si sia sentito realmente coinvolto in un processo di collaborazione, con una persona esterna alla famiglia, finalizzato al benessere di nostra figlia....
 
Lettera di una mamma continua e si conclude lunedì prossimo.
 

Per scriverci: info@bolognanidi.it


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