Il nonno distratto, la bambina sbagliata, il rapimento mancato e l'importanza del personale

 


Pensieri e parole
 
Il nonno sbaglia ingresso va al nido invece che alla scuola d'infanzia adiacente. Mostra i documenti e "preleva" una bambina. Poco dopo arriva una donna a prendere la stessa bambina ma la bambina non c'è. 
Il personale spiega alla donna che la bimba è già andata via con il nonno. 
Panico! 
La piccola non ha nonni che vivono vicini o che avrebbero la possibilità di andare a prenderla... La storia, lo anticipo subito, ha un lieto fine. E' successo qualche giorno fa in un polo educativo 06 di Arezzo.
Il nonno torna al nido dopo essersi accorto dell'errore (confessa di essere stato distratto) e la bambina corre tra le braccia dei familiari.
La famiglia intanto ha chiesto di fare indagini e verificare esattamente come si siano svolti i fatti. 
Il comune, che gestisce il nido, ha spostato l'educatrice in altri uffici, mentre la collaboratrice, assunta da soggetto privato, è stata spostata in altra sede sempre  in attesa di verificare i fatti. 
 
Abbiamo pochi elementi per farci un'idea esatta di come l'errore si sia svolto e presto sarà chiarito ma colgo l'occasione per fare alcune considerazioni più generali. 
 
Il nido in questione, nido Orcilaia, ha 56 posti per bambini compresi tra i tre mesi e i trentasei per un orario (sperimentale) prolungato fino alle 19
Non sappiamo quanti bambini in quel momento fossero presenti in struttura. 
Probabilmente, visto anche il periodo dell'anno erano molti meno rispetto alla capienza complessiva ma se affettivamente, come parrebbe leggendo gli articoli, fossero state presenti solo due persone al momento dei "ritiri" è facile capire l'errore umano. 
 
Badare a tanti bambini, anche fossero stati solo quindici, mentre si deve riordinare, osservare il gioco in giardino, (dove spesso si fanno male) risponde al citofono, verificare i documenti, magari infilarci un cambio pannolino all'ultimo momento, elencare al nonno (distratto) cosa la bimba ha mangiato durante il giorno ecc ecc, non è esattamente facile. 
 
Al momento le mie sono supposizioni che andranno tutte verificate, ma con la scusa di questo incidente (fortunatamente finito bene) mi concedo di sollevare un tema che è di grande importanza.
Al nido, così come alla scuola d'infanzia, il personale occorre presente e vigile in numero adeguato anche quando il momento della giornata sembra apparentemente poco importante. 
 
Perché i bambini, è ovvio ma a volte è bene ricordarlo, hanno bisogno di cura, di tempo, di controllo e di tanta, ma tanta, pacata attenzione anche quando si risvegliano dalla nanna, quando mangiano la pappa, quando entrano in sezione, quando sono in giardino, quando rincontrano i famigliari dopo un giorno passato fuori casa.
 
E la calma, l'attenzione, il controllo sono possibili solo se il personale è presente in  numero adeguato.
 
Sembrano eccessi di scrupolo? Soldi buttati? discorsi da sindacalista arroccato sui diritti del lavoratori? perchè  "tanto le educatrici quando i bambini sono in giardino sono tutte sedute..."  ma non  sono eccessi di scrupolo sono discorsi molto pratici. 
 
Magari pagando qualche ora al giorno (nel momento dell'ingresso e dell'uscita) un custode che risponde al citofono e controlla i documenti, o forse se si facessero davvero rispettare davvero i numeri dei rapporti bambino/educatore, senza ricorre a vari stratagemmi basati su numeri astronomici dettati da presenze, giornate, orari supplenze, assenze... 
Allora forse i lavoratori sarebbero nelle condizione di lavorare al meglio. 
Perché queste notizie lasciano strascichi pesanti di sfiducia che hanno un costo ingente e difficilmente recuperabile, ad esempio in spese di avvocati, o peggio la mancata d'iscrizione al nido per il prossimo anno... 
 
Del resto ce lo ha ricordato anche la comunità europea, in uno degli ultimi incontri sulla qualità dei servizi educativi o6, dare attenzione e grande considerazione al lavoro del personale dei servizi è fondamentale per avere un buon servizio. 
 
Laura Branca