Il caso: l'educatrice che vuole lavorare senza Green Pass

 



Cronaca Bambina 

E’ dovuta intervenire la polizia locale per impedire all’educatrice di entrare al nido essendo la donna sprovvista di green pass. I fatti si sono svolti ieri al nido comunale Girotondo di Pesaro.

Emilia Zuccherini, l’educatrice in questione, è difesa dall’avvocato Luca Ventaloro che da tempo, anche sulla sua pagina fb,  sta portando avanti una campagna contro il green pass, screditando la validità del vaccino

L'educatrice dichiara di avere tutte le intenzioni di non volersi fermare e di volersi rivolgere ad un giudice. La donna si era presentata più volte senza avere il certificato verde in regola così il dirigente ha sospeso Zuccherini dall’incarico senza stipendio.

Contesta l’avvocato Ventaloro che sulle pagine del Corriere Adriatico dichiara

“La legge prescrive in 5 giorni la mancata presentazione del Green pass. In realtà il decreto di cui parliamo non era applicabile alle scuole 0-3, ovvero ai nidi, sino a sabato scorso, quando un nuovo decreto governativo ha incluso anche questo genere di scuole; ma se così è, i giorni di assenza non possono essere calcolati partendo da un periodo anteriore a sabato. Fino a venerdì scorso dunque la lavoratrice poteva benissimo entrare a scuola perché il decreto non era applicabile. Noi riteniamo che gli atti siano del tutto illegittimi, se non nulli, e il comportamento conseguente ad essi vada sanzionato. E’ è una forzatura giuridica ed illegittima il considerare la mancata esibizione del “certificato verde” come “assenza ingiustificata”, in quanto tale ipotesi si verificherebbe, al contrario, proprio in presenza del lavoratore sul posto di lavoro”. 

Le colleghe dell’educatrice hanno espresso solidarietà uscendo momentaneamente dal nido con lei. 

Una considerazione personale

L'ultimo decreto che amplia la platea di persone che devono esibire il greenpass anche ai nidi in realtà è in vigore da giovedì, è stato pubblicato sulla gazzetta il 10 settembre ( A scuola e al nido grenn pass per tutti: genitori compresi)  

Ma oltre ai tempi c'è anche un'altra questione. Se il nido è gestito dal comune con dipendenti pubblici, come sembrerebbe  essere da una nostra verifica, l'educatrice avrebbe dovuto comunque già esibire il certificato verde da tempo perché nell'ultima "stretta" sul certificato verde si riferisce ai genitori che entrano in struttura e agli educatori assunti dal settore privato. Ad ogni modo vedremo come procederà la vicenda che si presenta controversa.   

 Laura Branca