Stato di agitazione nei nidi di Brindisi. Sindacati e genitori sul piede di guerra


 


Cronaca Bambina 
Scioperi all'orizzonte e tanta confusione in città. Nell'occhio del ciclone c'è la cooperativa Gialla che gestisce i nidi in città e che è accusata dallle sigle sindacali di comportamento antisindacale, elusione del contratto CCNl e molto altro. Ma c'è di più... 
Un nido ha chiuso i battenti in corso d'anno e i finanziamenti per calmierare le rette da parte della Regione non sono arrivati. 
I servizi sono in tilt e lo sono dopo due anni pesantissimi determinati dalla pandemia. 
A Brindisi si prevede l'intervento del Prefetto per ristabilire un po' di chiarezza e ordine.
Oggi incontro di nuovo il consigliere comunale Gabriele Antonino  e per prima volta  Maria Lucia Zuffianò dirigente della UIL SPL di Brindisi che ci spiegano cosa sta succedendo nei nidi di Brindisi. 
 
Premessa
 
Quando ho incontrato per la prima volta il consigliere Antoninio la situazione era già delicata. (leggi qui) 
Con una delibera di giunta il sindaco Riccardo Rossi sceglieva, in un solo anno, di esternalizzare la maggior parte dei nidi pubblici in città, quattro su cinque, per un risparmio piuttosto frugale: circa 20 mila euro. 
Con l'esternalizzazione si ipotizzava di abbassare il costo delle rette, attraverso un voucher delle regione e il bonus nido, rendere più flessibili gli orari e realizzare  due nuovi nidi. Ma il passaggio alla gestione indiretta non ha funzionato esattamente come si sperava e oltre ai lavoratori oggi anche molti genitori protestano. 
 
La qualità educativa e costi di gestione
 
"Ad onor del vero- mi racconta il consigliere Antonino- è bene dire che i nidi sono rimasti di qualità. Le educatrici svolgono un buon lavoro. Le rette sono state comunque contenute, ma non attraverso i voucher della Regione. Il comune non è riuscito ad accedervi per le tempistiche strettissime con cui hanno scelto di esternalizzare. I soldi per ora ce li ha messi il comune, un comune, come ci ricorda spesso il sindaco, che è in predissesto e che quindi non può permettersi alcuno spreco. La giunta ci rassicura che a gennaio sarà possibile accedere al nuovo bando della regione, ma se così non fosse, il rischio è che i genitori si vedano aumentare smisuratamente la rette. Le famiglie sono molto preoccupate.  

Il nido chiuso a ottobre e i bambini smistati

"Il nido nel distretto di santa Chiara è stato dichiarato inagibile e chiuso alla fine di ottobre. Ciò ha determinato lo smistamento dei bimbi presenti, in altri nidi, con personale a seguito. Una soluzione improvvisata, non rispetto ad un'emergenza, ma per mancata prevenzione e controllo dello stabile. Ora i bambini sono stati spostati in altre sedi, in altri rioni e alcuni con orari diversi. Tutte grandi scomodità per le famiglie, ciò nonostante non è stato previsto un ristoro". 
Il passaggio al privato è stato difficile anche per i lavoratori.
    
 La situazione dei lavoratori  
     
"Seguo vertenze sindacali da diverso tempo, ma francamente una situazione così complessa da gestire non l'avevo mai affrontata" Mi spiega Lucia Zuffalò di Uil. "La cooperativa non è stata chiara rispetto alla situazione contrattuale, aveva inserito una variabile sull'orario. Abbiamo chiesto incontri che sono stati rinviati di settimana in settimana."  
Ma cosa succede nei nidi esattamente? Le chiedo 
"Da quando la cooperativa è arrivata hanno iniziato a contare i bambini e a fare statistiche sugli orari, sul numero del personale che occorre per fasce orarie.  Sabato scorso, per fare un esempio, i bambini in presenza erano molti più del previsto ma il personale mancava. I genitori che pagano le rette anche per il sabato hanno dovuto riportare a casa i bambini". 
E poi? 
"I problemi sono molti. Con il nido chiuso e i bambini "smistati", si sono frantumati i gruppi educativi, alcuni lavoratori -i più ribelli?- sono stati sospesi dal servizio. Le norme anticovid son state interpretate visto che si sono aggiunti bambini in altri nidi... C'è grandissima tensione. Siamo in stato di agitazione e la situazione è talmente complessa che interverrà il Prefetto".       
 
Concludendo 
 
La situazione è quasi assurda. E ci sono elementi politici regressi a complicare ulteriormente. Gli arresti dei due sindaci precedenti e un bilancio, come già ricordato, in predissesto, non aiutano a distendere gli animi. 
Per avere un quadro più ricco sarebbe stato utile parlare anche con i lavoratori e la cooperativa, ma in situazioni così spinose nessuno si rende disponibile. 
Concludendo credo che questa storia, per quanto straordinaria, dimostri con  puntualità come le buone tutele del lavoratore, e la buona organizzazione del lavoro, facciano davvero la differenza e valgano sempre la pena di essere perseguite, anche in tempi in cui si ragiona quasi esclusivamente in base al risparmio.

 

Laura Branca