Chiudere leggere insieme, una scelta politica. Parola all'assessore Ara

 




Cronaca Bambina "Sono state date delle informazioni poco corrette, non chiude la biblioteca che attualmente è collocata all'interno dell'IC13. Questo servizio importantissimo per la cittadinanza rimarrà aperto esattamente come prima. Noi ci teniamo moltissimo a mettere a disposizione spazi di lettura per i minori e le famiglie, non scherziamo! C'è stata confusione e forse, ma questa è un'ipotesi, c'è stata anche della propaganda. Quello che mi preme comunicare è che la biblioteca rimarrà aperta esattamente come prima." A raccontarci è Veronica Ceruti responsabile delle biblioteche e del comparto educativo per il comune di Bologna.  A questo punto riprendiamo la notizia che avevamo già dato alcuni giorni fa (A Bologna chiude Leggere Insieme) e cerchiamo di fare maggiore chiarezza e specifichiamo meglio. Dividiamo i due servizi: biblioteca e il Servizio Educativo Territoriale (SET) "Leggere insieme" e cerchiamo  di capire cosa fa un servizio che c'è e che rimane, e cosa fa, e non farà più il servizio che chiuderà, perché la chiusura c'è ed è confermata, dal primo di aprile.
 
La biblioteca  Gabriella Guidi

La biblioteca Gabriella Guidi è collocata all'interno dell'IC13, scuola statale al cui interno il comune (grazie ad una convenzione) ha aperto il SET Leggere insieme in cui lavorano 5 dipendenti.  Una parte del patrimonio librario è stato acquistato dal comune e un'altra parte era stata comprata dall'Istituto comprensivo. Tutto il materiale, compresi i PC, rimarranno dove sono e saranno ancora a disposizione del pubblico.
"La biblioteca già da tempo fa parte del circuito bibliotecario cittadino ed è un presidio importantissimo per il territorio, come lo sono tutte le biblioteche, sopratutto quelle del quartiere" continua Ceruti. "Attraverso un bando e grazie ad un fondo sociale Europeo, cercheremo anche di ampliare gli orari di apertura al pubblico per più pomeriggi e magari anche al sabato". Attraverso questi bandi soggetti terzi come associazioni o cooperative gestiranno questi spazi pubblici  affiancando il personale educativo già presente per ampliare l'offerta e gli orari." 
Ma chi gestirà la biblioteca se il personale comunale non c'è più?  
"Fino alla fine di quest'anno due volontari del servizio civile gestiranno lo spazio, per i prestiti e le aperture. Sono persone competenti e formate da noi".   

Il SET Leggere insieme

Chiarito che la biblioteca rimarrà aperta andiamo a scoprire meglio cosa fa il SET composto da cinque dipendenti, 4 educatrici e 1 maestra. 
"Il personale sarà ricollocato in altri servizi - precisa ancora Ceruti - che svolgono le stesse attività. Non intendiamo disperdere queste competenze. Ma il fatto è che ad oggi tenere aperto un servizio che in un anno ha visto la presenza di 500 utenti (tutti della scuola e non della cittadinanza), tenere aperto per 36 ore la settimana, per qualche prestito mensile, comporta un ripensamento. La verità è che i SET sono nati più di 20 anni fa e oggi tutte le biblioteche, anche quelle di quartiere, offrono spazi dedicati ai libri per bambini, anche i piccolissimi. E spesso offrono anche letture animate, laboratori... Mentre Leggere Insieme non riusciva a programmare molte attività interne per diversi motivi. Le faccio un esempio: da qui a fine anno erano previste ben poche attività per il pubblico non scolastico. Attività che saranno comunque realizzate presso altri nostri servizi. Era da molto che monitoravamo la situazione e ad un certo punto abbiamo deciso che era necessario un ripensamento". 
Ma perché con tanta rapidità? La comunicazione alle lavoratrici è arrivata solo il 12 marzo per la chiusura fissata al primo aprile 
"Francamente è da molto che si interroghiamo sul da farsi e abbiamo fatto tutti i passaggi, con Quartiere, Scuola, lavoratrici e sindacati. Anche la Dirigente scolastica è d'accordo".  

Sindacati lavoratori e genitori

Giovedì scorso i sindacati SGB che stanno seguendo la questione, hanno distribuito materiale informativo fuori dal servizio ai genitori. Mentre il personale ha comunicato tramite cartelli di restituire i libri entro il primo aprile. Da questo cartello "Non autorizzato - precisa Ceruti - si crea confusione, perché la biblioteca rimarrà aperta". 
Quello che dal primo aprile non si troverà più in quegli spazi è "solo" il personale.
"I genitori non erano a conoscenza delle chiusura del SET e hanno dimostrato solidarietà alle lavoratrici. Il fatto è che non si faceva solo prestito di libri, perché il SET - spiegano i sindacati - non è solo una biblioteca, è un vero punto educativo dove si possono trovare figure di grande competenza". 
Il compito del SET, in particolare di Leggere Insieme, è difficile da spiegare in poche parole. Diciamo allora che qui si svolgevano diverse attività tutte saldamente impastate dal concetto cardine di pedagogia. 
Si fanno attività ricreative, laboratori di letture animate, si aiuta l'utenza, sopratutto delle scuole medie, età delicatissima in fatto di abbandono della lettura, a fare ricerche, attività scolastiche. Si creano relazioni sociali e di sviluppo individuale in un contesto educativo in cui la pedagogia è la stella polare. 
Per cui la biblioteca rimane aperta, ma quello che verrà a mancare è questo lavoro pedagogico il cui scopo era incrementare l'amore per la lettura. 
Magari era una scelta inevitabile, ma perché comunicarlo in tempi tanto ristretti? E perché non comunicarlo a genitori e ragazzi? 
 
Parola all'assessore  
 
In chiusura lascio la parola all'assessore della scuola Daniele Ara, perché la scelta, oltre che economica - è ovvio che due volontari hanno un costo diverso da 5 dipendenti - ha una valenza politica. 
E la domanda che mi sorge spontanea è: come può la pedagogia essere il centro di un servizio di questo tipo se la stessa PA  pare essere così poco attenta al personale che lo abita?   
"Inanzi tutto le dipendenti vengono reimpiegate, sono preziose ed un'amministrazione ha il dovere di organizzare al meglio il proprio personale al fine di rendere servizi migliori. Guai se non ci fossero mai cambiamenti! Mi piacerebbe aprire un dibattito sul questo tema. Vogliamo portare nel futuro la nostra tradizione, ed occorre sempre pensare all'innovazione. Non è una scelta economica, ma strategica, o di opportunità, che va letto in un contesto più ampio. 
L'offerta di servizi e luoghi educativi, anche di promozione della lettura, è cambiata in questi anni, e tanti sono oggi i luoghi diffusi sul territorio che rispondono a questi bisogni. Fino ad un anno fa non c'era il CBF (centro bambino famiglia) di via Populonia, non c'era SalaBorsa Lab, non c'erano Casa Gialla al Pilastro, non c'era Spazio Opportunità, tanti luoghi che hanno al centro l'educazione e la pedagogia con personale qualificato. Questi sono alcuni esempi, senza contare che tutte le biblioteche di quartiere hanno sale bebè, spazi, programmi e attività per bambini/e, ragazzi/e e famiglie (per esempio, l'ormai storico Nati per Leggere e tanti altri).    
Proprio al quartiere Savena, sorgerà la nuova biblioteca Ginzburg dove bibliotecari ed educatori collaboreranno (proprio come già succede in SalaBorsa Lab)   
Ma c'è anche un'altra bella esperienza, poco lontano dall'IC13, è la nuova biblioteca scolastica della scuola d'infanzia Testi Tasponi, in via Toscana. Una biblioteca dove, grazie alla collaborazione tra educatori/educatrici e bibliotecarie, i volumi sono stati catalogati con una "catalogazione bambina" quindi secondo categorie individuate dai bambini e dalle bambine stesse durante le attività e laboratori. Anche questo spazio apre alla cittadinanza e alle famiglie.     
Il conclusione il Comune collabora con l'IC13 e fornisce personale, attrezzature, formazione e dona tutto il patrimonio librario, e ambisce ad aprire ancor più che in passato, così che questo spazio sia sempre più connesso alla comunità e alla cittadinanza. Integrare i servizi sempre di più dentro la comunità è la sfida odierna. Aiutateci a far conoscere progetti e continuiamo a confrontiamoci". 

Laura Branca