Culle vuote: quali politiche?

 
bimbi al nido



Pensieri e parole
In Italia, lo sappiamo da tempo, le culle sono vuote e diventano sempre più vuote. La tendenza, al di là di qualunque politica che potremmo mettere in campo, non si arresterà a breve perché, come viene messo in evidenza da tanti e tante economisti/e, le donne che potenzialmente potrebbero avere figli diminuiscono. Quali politiche per contrastare la tendenza? E i nidi che parte avranno?
  
Negli anni passati tutte le volte che si commentavano i numeri impietosi della decrescita italiana si prendevano ad esempio altri paesi. Si elencavano le politiche sviluppate in Francia che mettono a disposizioni servizi educativi, servizi di cura per i neogenitori, assegni, sgravi, affitti calmierati... Oppure si prendeva ad esempio la Germania, dove i nidi hanno costi ridotti, ci sono congedi di lavoro fino ai tre anni (da consumare nei primi dieci anni dei bambini)... 
Ma oggi purtroppo le culle rimangono vuote anche in questi paesi. E di nuovo ci si interroga: che fare? 
Che fare in questa Europa sempre più vecchia e priva non solo di futuro, ma anche della capacità di immaginare un futuro?  
 
Il Governo Meloni propone maggiori detrazioni per le famiglie con figli e l'assegno unico universale per cui dovrebbero essere stanziati 20 miliardi. 
Sui nidi invece si taglia. Oltre 100 mila posti nidi in meno rispetto ai nidi previsti dal  PNRR. 
Insomma, la situazione è fosca davvero per tutti: bambini e genitori e per le donne in particolare che senza nidi rimangono o senza figli, o senza lavoro....
Eppure la soluzione dovrebbe essere ovvia. 
Negli ultimi tempi alcuni economisti, e non solo, ipotizzano di "importare" forza lavoro (maschile) per arginare l'altro annoso problema: la mancanza di lavoratori. 
E se aggiungessimo a questa "importazione" anche donne e bambini? Certo, se non volessimo fare una vera e propria importazione di persone, come fossero merce,  dovremmo offrire loro anche più nidi, più bonus e più accoglienza per tutti e tutte...
 
Un lavoro politico molto impegnativo che dovrebbe realizzare tanto, ma sopratutto  dovrebbe superare lo slogan elettorale "Prima gli italiani" portato avanti proprio da chi oggi siede al governo e che al momento taglia posti nido e afferma di fare politiche per le famiglie.    

Laura Branca