Perchè tanti scioperi nei servizi educativi? Parola all'educatore Nico Maman

 


Cronaca Bambina 
Continuano gli scioperi nei servizi educativi di Bologna. Questa mattina (7 Aprile) è partito il corteo da via Ca Selvatica per concludersi in Piazza Maggiore. Prima dell'appuntamento dei lavoratori appartenenti ai sindacati Cgil, cisl, uil e cobas, fissato alle nove,  ho incontrato l'educatore del nido San Donato Nico Maman RSU CGIL. Dopo aver incontrato il collaboratore Antonio Vitiello di SGB continuiamo a raccontare cosa succede nei servizi educativi ZeroSei.        


Quali sono i principali punti dei questo sciopero? 
Si intrecciano tanti temi che attraversano tante richieste da parte di noi lavoratori.
 
Facciamo degli esempi?
In primo piano ci sono: la sicurezza, la continua mancanza del personale ma anche i metodi con cui la Pubblica amministrazione comunica con il personale. 
 
Come la carenza del personale, s'intreccia con la sicurezza e la "cattiva" comunicazione?
Inviare delle circolari in cui si chiede di svolgere più mansioni senza aumentare il personale diventa difficile da gestire e la sicurezza viene così messa in pericolo.
 
Nico Maman

 
 
Nei servizi sono avvenute più fughe da parte dei bambini. Cosa c'è di sbagliato se si chiede al personale di fare sorveglianza?  
La sicurezza va garantita indubbiamente ma se il collaboratore deve fare sorveglianza, ricevere i fornitori, preparare la cucina, arieggiare lo stabile, aiutare l'educatore... tutto contemporaneamente diventa difficile. A meno di aumentare il personale. La coperta così è corta si tenta di tirarla da tutte le parti ma non si può estendere ovunque.  E poi c'è la questione delle strutture.
 
Qual è?
I servizi a Bologna sono vecchi necessitano di manutenzione continua. Si dovrebbero rivedere tutti i servizi, servizio per servizio perché le problematiche sono tante. A noi fa piacere sapere che a Bologna si apriranno nuovi servizi grazie alle risorse del PNRR, ma sarebbe stato opportuno sistemare anche quello che già c'è. 

Più manutenzione delle strutture significa più sicurezza? Come? 
Faccio un esempio: se ho un giardino molto esteso (come a volte succede) e nel recinto ci sono buchi è facile che i bambini riescano a scappare, come infatti è successo. Con più personale si potrebbero fare ispezione accurata tutte le mattine. Se poi non ci fossero falle e le strutture fossero tutte in ordine ci sarebbe ancor più sicurezza. 
 
Fino ad ora la Pubblica Amministrazione non ha fatto nulla?
Stanno facendo, ad esempio stanno montando videocitofoni in alcuni servizi affinché sia più facile sorvegliare. Sono stati inviati documenti in ogni struttura da compilare per segnalare cosa occorre ristrutturare nei servizi...
 
C'è stata una restituzione di questa indagine?
Non proprio. E' stato però inviata una circolare che chiedeva ai collaboratori di sorvegliare di più.
 
Mi pare di capire che sia stato richeisto più lavoro sopratutto ai collaboratori. Sbaglio?
Anche noi educatori e anche i coordinatori pedagogici è richiesto molto più lavoro. Noi chiediamo da tempo che venga stabilizzato il personale precario e che ci sia più personale per il sostegno. Noi educatori siamo i primi osservatori di possibili bisogni speciali: osservare, capire, relazionarsi con i genitori, relazionarsi con la sanità richiede tanto tempo. 
 
Ci racconta meglio?
Fare osservazione è una pratica complessa, una pratica che si basa su relazioni professionali. Abbiamo bisogno dell'osservazione dei pedagogici, spesso però i coordinatori pedagogici a loro volta sono oberati da pratiche burocratiche a tante altre attività d'ufficio e non sempre riescono a soddisfare tempestivamente le nostre richieste. Poi ci dobbiamo interfacciare con il servizio sanitario e anche qui ci sono tanti rallentamenti. Oltre a tutto questo noi educatori dobbiamo relazionarci con i genitori, ed è una relazione non sempre facile che richiede tempo. Perdere tempo, usiamo questo espressione, per avere un sostegno è un grande spreco perché prima si interviene, migliori risultati si possono potenzialmente ottenere. Spesso riusciamo ad osservare difficoltà già ad un anno e mezzo, o due. Il più delle volte però il sostegno arriva solo alla scuola d'infanzia, quando il rapporto numerico, molto diverso da quello che c'è al nido, rende indispensabile il sostegno. Più personale specialistico garantirebbe davvero un modo migliore di lavorare. 
 
Ma il personale manca solo per i bambini con dei bisogni speciali?
No, manca il personale anche per fare sostituzioni. Chi è nella graduatorie del comune per fare supplenza, se riesce a trovare il lavoro in una cooperativa preferisce lavorare al privato, perché almeno lo stipendio mensile è garantito e non deve girare ovunque. Lo stipendio sia al pubblico che al privato è molto basso e anche questo è un altro grande scoglio. Ma questo non è un problema locale. 
 
Se manca personale per le sostituzioni significa che...
Non "possiamo" ammalarci. E come capirà è facile ammalarsi in un nido o in una scuola d'infanzia. Il nostro è un ambiente particolarmente sensibile, siamo a contatto con virus e batteri in continuazione. Ma significa anche non poter chiedere permessi, permessi che dovrebbero essere un diritto acquisito! Ultimamente capita che vengano negate le ferie... Capita anche che si chieda al personale competente che lavora ai Centri Bambini e Famiglia (CBF) di lavorare nei servizi per coprire le assenze. Ciò significa sospendere attività dedicate agli utenti, per fare da tappabuchi, ciò significa non sapere cosa devi fare al mattino o dove andrai a lavorare. Insomma c'è una situazione difficile di continua emergenza e non si può lavorare sempre in questo modo.
 

 
   
 
(Alla fine del corteo, in Piazza Maggiore si contano i numeri. 28 nidi hanno chiuso.  11 sono stati aperti solo fino alle 13,30).

Laura Branca