Maltrattamento al nido: ecco come le telecamere possono ingannare










 




Cronaca Bambina Quando un nido è un buon nido è aperto al mondo ed è trasparente. E' forse questa la prima regola che dovrebbe essere seguita dai genitori quando devono scegliere il servizio educativo per i propri figli.

Il nido panda di Reggio Emilia

Non è un caso che il nido Panda a Reggio Emilia abbia ampie finestre che danno al mondo esterno, abbia porte con inserti di vetro, e ampie finestre interne. Quando sono entrata al nido di Reggio Emilia continuavo a chiedere "devo chiedere la porta?" E invariabilmente mi rispondevano "Come vuoi lascia anche aperto..." Sembra una cosa da nulla ma non è così. Porte trasparenti e finestre in continuo dialogo con gli spazi interni ed esterni, ci indicano come si lavora in una struttura. 

La Tata Patrizia 

Oggi sappiamo che la "tata Patrizia", la titolare dell'asilo domiciliare balzato  in prima pagina come asilo dell'orrore non faceva entrare i genitori "per motivi di igiene" e faceva telefonare prima dell'arrivo, di modo che potesse preparare i bambini al ricongiungimento. Poi postava on-line o inviava tramite whatsapp video dei bambini mentre giocavano sereni e beati. (leggi qui e qui)

I video possono ingannare
Questa piccola storia dovrebbe, ancora una volta, confermare ciò che ha già espresso con sintesi ed efficacia il pedagogista Daniele Novara "Non fidatevi dei nidi con le telecamere!" (leggi qui). Non è l'occhio indiscreto della telecamera che può ridarci la sicurezza o la verità. Così come si possono contraffare statistiche, numeri, parole, fatti si possono anche "corregge" video e immagini. La sicurezza di un buon servizio educativo ci è data dalla conoscenza profonda del sistema educativo. E se è vero che nemmeno la conoscenza può restituirci assoluta sicurezza, può però restituirci maggiore serenità e porci come attenti osservatori.