Partecipare per crescere E' pensiero diffuso che un uomo al potere, al comando, possa essere salvifico. Colui che risolve, decide, impartisce lezioni e delinea visioni, deresponsabilizzando il "noi" si fa strada il granitico "io".
Sento da più parti, che il potere di Giorgia Meloni, viene vissuto come un "finalmente una donna al comando". Questa affermazione mi infastidisce non poco! Per quel che mi riguarda e spero anche per tante altre, non mi interessa alcunché che ci sia una donna al potere, se quel "potere" viene declinato nelle stesse modalità arroganti, antidemocratiche di un maschile che ben conosciamo.
Nella mia storia personale di donna,
femminista, non ho solo osservato il mondo, ho cercato di dare il mio
contributo sociale e politico, declinandolo anche nell'ambito
professionale di educatrice, affinché pregiudizi ed ingiustizie
potessero avere un'evoluzione positiva e un loro superamento. Per
questo credo sia importante fare attenzione a ciò che accade, se
vogliamo provare a sperare di rivoluzionare il concetto di potere,
che non deve annichilire, soggiogare, controllare, rendere le nostre
vite inique e caratterizzate dal malessere.
Dinamiche radicate
e trasversali da chi ci governa fino alle famiglie, nei posti di
lavoro o nelle relazioni amicali o amorose.
Sono convinta che
possa esistere un "potere" mite, che non vuole significare
"propenso alla resa", semmai educarci ed educare alla
assertività gentile, al dialogo e alla comunicazione non violenta,
percorsi da costruire e far fiorire, riprendendo quei saperi
femminili esperiti che raccontano storie di collaborazione,
accoglienza, condivisione, responsabilità.
Un cerchio dove ogni talento e specificità viene messo al servizio della comunità. Dove non esiste un sopra e un sotto... Semmai uno stare al fianco, come ho già espresso altre volte.
Il potere dei maestri
Sviluppare una
attitudine collaborativa, creativa, gentile ha a che fare con
molteplici variabili culturali/ educativi e ambientali.
Per
questo ritengo fondamentale rimaneggiare con cura queste
variabili, predisponendoci al dialogo, al confronto, cercando di
rendere coerenti le nostre azioni con i pensieri, una connessione
costante tra il dire e l'agire.
Fondamentali
saranno gli incontri con i maestri e le maestre o quelli/e che
eleggeremo tali, tenendo presente che non sempre chi ti cambia
la vita sarà un insegnante!
Per citare Michela Murgia esistono
i maestri/e per affiliazione, persone speciali che incontreremo
nell'arco della vita, coloro che riusciranno ad aprirti ad
altre visioni, che doneranno senza aspettative genitoriali per
poi lasciarti andare con amorevolezza verso ciò che più riterrai
opportuno. I veri maestri e maestre non ti trattengono, non
stabiliscono rapporti di potere e di dipendenza, non si sentono
indispensabili, semplicemente si mettono al servizio, donando i loro
saperi senza alcuna presunzione di superiorità. Anime speciali e
rare.
Il potere degli influencer
Ma c'è anche un'insidia che dobbiamo tenere presente. Viviamo in un'epoca dove c'è
un'abbondanza di cosiddetti influencer, spuntano come funghi i mille
"risolutori" di problemi, ognuno con la propria ricetta
della felicità a buon mercato. Per ogni questione, conflitto,
pare ci sia la panacea assicurata. Ed ecco palesarsi i tanti guru
maschi e femmine che seducono letteralmente conducendo noi "poveri mortali" nelle spire promesse di paradisi in terra.
La
sensazione che emerge forte e chiara è l'abnorme paura della
sofferenza e della morte.
In questa ricerca bulimica di
alternative, di rassicurazioni, di riti, miti, cerchiamo
disperatamente piccole isole, ristori, illusioni, per non stare nella
realtà che si offre a noi sempre più dura e conflittuale a tratti
crudele.
Difficile dare un nome alla complessità che ci
pervade, credo che non ci sia mai stato, a memoria, periodo storico e
sociale più articolato, imprevedibile, costellato da accadimenti
senza interruzioni, ( pandemia, guerre, distruzioni, incertezze
economiche, malattie) regalandoci respiri interrotti e dosi massicce
di ansia e depressione.
Di
fronte a questo panorama viviamo dentro una schizofrenia
comportamentale, da una parte si cerca la normalità, si compiono le
solite azioni che provano a rassicurarci, dall'altra le inquietudini
battono pesantemente alla porta, un disequilibrio costante. Una
apnea... poi, arriva un respiro profondo a darci sollievo, non so
questa danza come andrà a finire o ricominciare. Molto c'è da
fare e ripensare.
Restiamo svegli.
Anna Maria Mossi Giordano già educatrice nei nidi pubblici di Roma
Della stessa autrice:
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La visione educativa: dal cerchio alla piramide
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La vita nei passi, nel corpo...nella poesia