Documentare per narrare, riflettere e restituire.




Parola a... "La pratica della documentazione, va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo."

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione

La documentazione nel quotidiano

La documentazione è uno strumento fondamentale per la restituzione e la riflessione del proprio lavoro, però, non è una pratica utilizzata per dimostrare che si lavora tanto. 

Non sempre, infatti, documentare con tante foto, tanti scritti, tanto materiale è indice di un buon lavoro. 

Un lavoro è ben fatto se è un lavoro pensato, progettato e programmato. 

Non è importante quanto si documenti, ma come si documenti, cosa si documenti, quale messaggio si voglia trasmettere attraverso la documentazione. Un’efficace documentazione educativa dovrebbe raccontare un’esperienza vissuta attraverso un percorso ben progettato.

documentazione

Progettare in 5 regole 

Per poter realizzare un buon progetto di documentazione, si potrebbe partire considerando la regola principale dello stile giornalistico anglosassone: la regola delle 5W (Who, What, Where, When, Why): Per Chi documentare; Con che Cosa documentare; Quando documentare; Dove documentare; Perché documentare.

Si documenta per condividere. Si documenta per riflettere. Si documenta per accertare se il progetto iniziale abbia prodotto i risultati auspicati. Si documenta per rendere visibile un lavoro, talvolta, invisibile. Per realizzare, quindi, una buona pratica documentazione è necessaria una linea progettuale. Seguendo la regola del giornalismo anglosassone potremmo iniziare riflettendo sullo schema seguente. 









Per Chi documentare?

Il progetto di documentazione parte dall’individuazione del soggetto da documentare. Perché secondo il soggetto, diverso sarà il modo di documentare.

Quando si documenta per i bambini, ad esempio, si rinforza l’idea che il loro pensare, il loro fare è importante e questo gli permette di costruire e/o rafforzare la propria immagine il proprio vissuto.

Un processo di questo tipo è in realtà generatore di altre dinamiche conoscitive, di una nuova e diversa visione di se stessi e del proprio fare in relazione con gli altri, e ciò è vero per i bambini come per gli adulti: vivere un percorso e vederlo riprodotto (vedendosi riprodotti) nella documentazione (quindi nel pensiero) di un altro, crea quell’importante spaesamento che apre allo stupore, al dubbio, e alla voglia di capirsi di più.

Quando si documenta per i genitori si documenta per comunicare, per renderli partecipi dell’esperienza educativa dei propri figli. Significa, ancora, riflettere insieme e tenere insieme la vita familiare e la vita scolastica lavorando unitamente per il bene e il benessere dei bambini e delle bambine.

Quando si documenta per colleghi e il gruppo di lavoro lo si fa per rendere visibile l’invisibile per portare cioè alla luce anche il ruolo dell’adulto che necessità di centralità. La riflessione sul proprio lavoro è un modo per riflettere su ciò che si è fatto, su ciò che si sta facendo e su ciò che si dovrà fare considerandone gli aspetti positivi e negativi delle proprie azioni. 









Cosa documentare?

Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo. Gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo”. Paulo Freire.

Quando si documenta, ci si può avvalere di diversi strumenti: griglie di osservazione, lavoro di scrittura e registrazione, lavoro fotografico.

L’utilizzo di tali strumenti osservativi rappresenta una preziosissima fonte cui fare riferimento per organizzare i diversi step di lavoro. 









Quando documentare?

Il tempo della documentazione è un tempo indispensabile, di cui non si può fare a meno. Il tempo per la documentazione ha bisogno di essere progettato e organizzato.

Alcuni momenti possono essere documentati in autonomia, altri necessitano della condivisione dei colleghi di sezione e/o del gruppo educativo. 




Dove documentare? 

Coscienti che nei servizi educativi gli spazi dedicati agli insegnanti e agli educatori non sono mai sufficienti, sarebbe comunque opportuno identificare un luogo per documentare, per poter lasciare materiale, per poter conservare materiale.

Sarebbe opportuno predisporre ambienti visibili anche ai bambini e alle famiglie, come un atelier sempre attivo dove sia possibile produrre esperienze, ricordi, pensieri, emozioni.

lavoro di documentazione scuola infanzia







Perché documentare?

Documentare significa organizzare informazioni che consentano di conservare memoria delle attività svolte, degli strumenti utilizzati nella pratica e di rendere comprensibili i diversi percorsi.

La documentazione permette di comunicare e di riflettere anche in modo critico sul proprio lavoro.

La documentazione consente la realizzazione di un processo di auto consapevolezza lungo il cammino del fare e del pensare che caratterizzi l'azione educativa e formativa. Con la documentazione si ha la possibilità di non sentirsi isolati e di ritrovare nell’esperienza degli altri la propria.


Alessia TraversaInsegnante scuola dell’infanzia e/o pedagogista