BolognaNidi |
Cronaca Bambina Oggi arriva una
“piccola” notizia sui nidi da Imperia, città, dove le rette per
gli asili comunali
triplicano
e raggiungono la straordinaria cifra di 650 euro.
Un fatto poco
importante...Riguarda
solo Imperia. Sbagliato!
Dal
caso particolare
cerchiamo di capire la
generale salute
dei nidi. Le
domande che
rimangono in campo sono tante. Un
prevale:
Perché
nonostante
i
finanziamenti nazionali le
rette continuano ad aumentare?
I costi delle rette
Capiamo intanto cosa succede a Imperia: La prima fascia
ISEE oggi è
contenuta in un range compreso tra
0 a 3.520 euro. La prima fascia isee oggi paga 70 euro
al mese. Da
settembre la prima fascia si amplia e va ad ampliare
il bacino d’utenza. Si parte da 0 e si arriverà a comprendere le
famiglie con 10 mila euro di isee che andranno pagare
250 euro di retta mensile. La tariffa
massima raggiungerà i 650 euro mensili. Li pagheranno chi non
presenterà l’isee, o per chi non è residente a Imperia.
Gli ultimi rimarranno ultimi
La nota comunale informa che i cittadini potranno avvalersi del
Voucher Nido e del Bonus
Asilo Nido per
andare a riequilibrare la spesa. Bella
consolazione! E comunque rimane
il
fatto che le tariffe aumentano di più sulle fasce più deboli perché
chi presenta un isee a zero ha le
rette triplicano. Chi
ha un isee superiore a 20mila euro passerà
da una
retta mensile di 420 euro arriverà
a pagare 550
euro.
(In
realtà le suddivisioni non sono così semplici e lineari chi volesse
approfondire può consultare la delibera da qui).
Ma perché aumentano le rette?
Il fatto è che il
comune è in pre dissesto e come
tutti i comuni in questa condizione
ha dei
vincoli molto
stringenti
rispetto alla spesa pubblica. L’assessore
ai servizi sociali Luca Volpe ai
quotidiani
Imperia
News “All’interno
del piano di riequilibrio finanziario
è
previsto un adeguamento delle tariffe dei servizi a domanda
individuale, tariffe che devono coprire una percentuale dei costi che
è prescritta dalla legge”.
Cosa sono i servizi
e domanda individuale?
I servizi a domanda
individuale secondo il Decreto
del Ministero dell'Interno 31.12.1983 sono
quei
servizi, quelle attività, gestite dall’ente poste in essere
non per obbligo istituzionale
e che
vengono utilizzate a richiesta dell’utente
e che non siano state dichiarate gratuite
per legge nazionale o regionale.
La legge ZeroSei non
doveva escludere i
nidi “dai servizi a domanda individuale”?
No, i nidi
non possono
essere esclusi
dalle certificazioni riguardanti i servizi a domanda individuale,
nonostante le novità introdotte dalla legge ZeroSei
(n.
107/2015 e dal Dlgs 65/2017)
che ha regolato il sistema di educazione da zero a sei anni, ad
affermarlo
è la
sezione di controllo per la Regione Siciliana della Corte dei conti
con la deliberazione n. 2/2018.
Cosa significa
in
generale?
Che i comuni oggi, come
prima delle legge ZeroSei,
possono scegliere se aumentare le rette, possono
scegliere come gestire i servizi (come sta succedendo a Frosinone
leggi qui) possono scegliere di accorpare servizi
(come succede Provincia di Milano leggi qui) …
E
se i servizi non verranno più
richiesti
dai cittadini perché
magari
spaventati dai tanti casi di maltrattamento, stanchi dei
continui aumenti delle
rette, stanchi
dell’introduzione
di servizio (vedi Napoli) o
dell’abbassamento qualitativo (vedi Roma) i nidi continueranno a
chiudere nell’indifferenza generale.