La sacralità del tempo




Partecipare per crescere
 

Tempo... 

se ti vivo non ti inseguo,
sto nei secondi e nei minuti che mi doni,
presente nei sensi.
Ti odoro, ti ascolto, ti tocco, ti assaporo, ti vedo. 


Il tempo reclama rispetto, considerazione, andrebbe maneggiato con cura, invece spesso lo consumiamo bulicamente  senza assaporarlo, non ci  fermiamo  ad ogni stazione dell'anima che il " tempo" vissuto con presenza  potrebbe suggerire.
Quanto tempo sprechiamo nel pensare  al  passato o al  futuro, a quello che avremmo potuto fare o a quello che speriamo accada .   Inghiottiti nel tritacarne della vita odierna che non ci permette di accedere a quella porzione di felicità e ben-essere, catturati  dallo stress quotidiano, ci allontaniamo sempre di più dal vivere  pienamente. 
I bambini/e sono i maestri più veri su come dovremmo esistere.
Basta guardarli giocare per scoprire come riescano ad immergersi con grande concentrazione in ciò che fanno.
Giocano per il piacere che ne traggono, sperimentano, esplorano come piccoli scienziati il mondo che li circonda, si cibano di esperienze e di emozioni.
In questa fase della loro vita riescono a sintonizzarsi con i loro bisogni più profondi,  non devono compiacere, ogni gesto o movimento nasce spontaneo, direttamente connesso con quella scintilla vitale che non conosce il doppio fine,  l'opportunismo.
I loro rituali hanno qualcosa di magico e misterioso, tante volte mi sono incantata e stupita nell'osservare la naturalezza del  loro "stare nel mondo".



Il bisogno di lentezza

Noi adulti non sappiamo rispettare la loro " danza", siamo affrettati, distratti, non assecondiamo quel bisogno centellinato che rallenta ogni azione, scoperta, esplorazione.
Tante volte ho osservato quel rallenty del gesto,  li ho visti tornare su quel gioco messo da parte, quella fogliolina tra le mani fatta cadere e poi ripresa, indagata, stropicciata, fatta in minuscoli pezzetti, messa in una ciotola, nascosta in un angolo o sotterrata nella sabbia e magari  offerta come cibo prelibato. Li ho ascoltati mentre inventavano storie,  cercando di rimettere a posto i tasselli della loro breve vita familiare con la  fantasia. 
I bambini/ e vogliono un  tempo di qualità e quantità, se potessimo  dare  ascolto a quel bisogno irrinunciabile di lentezza bisognerebbe modificare molto dell'organizzazione   familiare e di ogni agenzia educativa.
La realtà è un'altra, la società con le sue scelte politiche che non prevedono una " visione pedagogica olistica " progettata e coerentemente programmata e  l'assenza di un walfare adeguato, ha di fatto " piegato" le esigenze dei bambini alle regole del profitto, del risparmio, del capitalismo. 
I bambini/e vengono al mondo con una missione sana: "quella di far fiorire le loro esistenze, di far emergere i loro talenti nella naturalità ed unicità.  Dovremmo aiutarli a rendersi autonomi e soprattutto felici di essere ciò che vorranno essere. Accogliere e restituire l'immenso patrimonio che una vita ben vissuta può offrire, che non significa assenza di dolore, ma acquisire quegli strumenti di consapevolezza per non esserne sopraffatti".



Vuoto esistenziale

Riuscire a dare un senso alle nostre vite sembra un'operazione complessa, in questa epoca di conflitti mondiali, di problemi economici, di paure diffuse.
Siamo infilati dentro ad un cul de sac dove non riusciamo a vedere l'uscita, un continuo attraversamento, con poche soste rigeneranti.
Il malessere psico-fisico ha messo le sue mani pesanti un po' ovunque, tagliando trasversalmente ogni generazione.
Per questo sarebbe non solo necessario ma urgente poterci riappropriare di un tempo di qualità, per stare nella natura, vivere di più gli affetti, costruire città più vivibili e sostenibili, liberarci dall'ossessione delle cattive notizie, riscoprire la gioia.


Liber-azione

Sento che non abbiamo tanto tempo per invertire la rotta autodistruttiva, non possiamo più rimanere attoniti ed annichiliti di fronte all'avanzamento di questa "guerra" dalle molteplici maschere.
È tempo di liber-azione di far emergere la bellezza in tutte le sue declinazioni, di riscoprire il valore profondo della solidarietà, ma anche della ribellione gentile. Troppe le ombre oscure che si stanno insinuando, imponendo una visione distopica, competitiva, manipolativa che sta inquinando insieme alle menti anche l'ambiente.
Il "tempo di vivere bene"  non può attendere a lungo, i secondi, i minuti e le ore sono lancette preziose.
Prendiamoci il tempo per stare insieme, rallentiamo le aspettative, impariamo ad aspettare, ad osservare, a contemplare, ad amare il silenzio. 


I bambini e le bambine posseggono questa sapienza naturale, sempre di più scopro in loro immensi insegnamenti, poi arriviamo noi adulti con la nostra arroganza e supponenza a rovinare tutto.
Il tempo sta  scadendo!


Anna Maria Mossi Giordano 


Della stessa autrice:

 

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