La creatività come dimensione del benessere



Partecipare per crescere Vorrei entrare come un esploratore nella dimensione della creatività, condizione speciale che può regalarci benessere e fioritura dell'anima.

Essere creativi significa sperimentare, giocare, costruire nuove combinazioni e affrontare le criticità con un approccio diverso, avendo a disposizione una forma mentis più elastica e divergente sarà utile nella risoluzione dei problemi o scelte da affrontare, in poche parole “essere creativi” significa possedere strumenti in più utili non solo sul piano dei linguaggi espressivi ed artistici ma anche relazionali e cognitivi.

La creatività va sollecitata, bisognerebbe sempre avere un " appetito creativo " e un desiderio di metterci in gioco, inoltrandoci magari in territori a noi più sconosciuti o mai indagati.

I bambini ci insegnano molto, se li lasciamo fare, basta osservare quando si concentrano nelle loro ricerche, e così accade che un semino diventi altro, tutto si trasforma tra le loro mani, storie incredibili si dipanano e da cosa nasce cosa... la creatività trionfa.

 

Lo spazio per sviluppare la creatività

Chi educa ha il compito di porre attenzione ai processi creativi e di organizzare spazi che possano favorire e incentivare la ricerca, l'esplorazione, l'invenzione, l'immaginazione.

È importante che la regia educativa si ponga questo importante obiettivo, purtroppo, nonostante la folta letteratura a riguardo in tante situazioni ancora si privilegiano i famosi quanto inopportuni  "lavoretti" e il più delle volte con i contributi attivi delle educatrici/ri o insegnanti. Onestamente non riesco a comprendere perché non si riesca a fare proprio il concetto di sperimentare, ricercare, creare, ingredienti fondamentali per ogni bambino/a che devono essere facilitati ed accolti, affinché l'interesse sia soprattutto sul percorso educativo tutto in divenire.  

Piuttosto che puntare ad un risultato preconfezionato che gratifica essenzialmente l'adulto, ma non rispetta i reali bisogni dei bambini/e che pongono le basi su altri presupposti, senza i quali la creatività non fiorisce, non si esprime, viene confinata e bloccata da scelte educative limitate, errate dove l'adulto non si pone come facilitatore ma stabilisce regole, tempi, modalità direzionando l'azione educativa secondo un criterio adulto/centrico.


La creatività e l'ingerenza degli adulti

Noi adulti spesso sconfiniamo nella relazione educativa, siamo interventisti, non lasciamo il tempo ai bambini/e di finire un gioco o di lasciarlo sul tavolo, incompiuto per poi tornarci su successivamente.

Dalla mia esperienza e anche dai miei errori, mi sono resa conto che la nostra presenza dovrebbe essere molto più discreta. Uno " stare a fianco" è altro dallo stare davanti, suggerendo soluzioni, scelte, mettendo noi le mani in pasta, parlando troppo, come se il silenzio non fosse sopportabile.

Sono ancora tanti gli aspetti che dovremmo rivedere, approfondire con una critica obiettiva sul nostro operato di educatori.

Difficilmente si affrontano nelle riunioni docenti o del gruppo educativo questi aspetti rilevanti del come stare a fianco dei bambini, per sostenerli nei processi creativi.


L'organizzazione dei laboratori

Più sarà ambizioso il nostro progetto sulla creatività e ancor di più sarà importante organizzare il laboratorio con criteri chiari, ordinati, scelti dividendo il materiale per cromie, consistenze , funzioni.

Avere a disposizione non può diventare un disordine permanente o sciatteria.

Questo sarà cura di chi utilizza il laboratorio e contestualmente alle possibilità del bambino/a potrà di volta in volte imparare a riporre e mettere al proprio posto ciò che ha utilizzato.

Ricordo una formazione che feci in un Nido Munariano ( con approccio e riferimento agli studi e alla filosofia di Bruno Munari) il laboratorio era organizzato con modalità eccellenti, il materiale vario sistemato con ordine risplendeva per colori, forme, spessori, consistenze. Una visione ed organizzazione dello spazio educativo attenta all'aspetto sensoriale, veicolo privilegiato di apprendimento dei bambini/e di quella fascia di età

Un tripudio di possibilità creative, stare in uno spazio ben organizzato sollecita la fantasia e il desiderio di toccare, trasformare, creare. In questo contesto la creatività trova il suo spazio più idoneo per esprimersi e donare bellezza.

 

Essere creativi

Essere persone creative è una risorsa importante per tutta la nostra vita. Mantenere quello sguardo di possibilità, di chiave di volta, può veramente cambiare un destino infausto.

Allenarci ad essere creativi è un approccio alla vita che dovremmo perseguire con costanza, la persona creativa trova sempre una soluzione, o quantomeno ci prova, ha uno sguardo più aperto sulla realtà, c'è meno rigidità di giudizio nel valutare i pro e i contro di ogni situazione.

La creatività è indispensabile per ogni essere umano da zero a cent'anni, in alcune parti del mondo martoriate dalla guerra e da tanti orrori, la creatività è giunta come ancora di salvezza, una via di fuga da una realtà insopportabile, vedere dei bambini/e inventare dei giochi in mezzo a luoghi desolati, macerie, ecc è la prova inconfutabile di quanto sia necessario salvaguardare e incentivare l'aspetto creativo.

Non possiamo farne a meno!

 

Anna Maria Mossi Giordano già educatrice nei nidi pubblici di Roma

 

 

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